L'Abruzzo è schiacciato tra l'Adriatico e le montagne appenniniche, e rappresenta una grossa realtà produttiva (Chieti è tra le prime 3 provincie, ci sono più di 40 Cantine sociali).
Dall'inizio del 2003 la regione Abruzzese può finalmente vantare una DOCG: a fregiarsi della prestigiosa denominazione è stata la
MONTEPULCIANO D'ABRUZZO - COLLINE TERAMANE, un rosso di minimo 12,5% ottenuto con prevalenza di vitigno
MONTEPULCIANO (min.90%) ed aggiunta di
SANGIOVESE (max.10%). La versione base viene invecchiata almeno 2 anni di cui almeno 1 in legno, mentre per avere la menzione "riserva" occorre superare i 3 anni di invecchiamento.
In Abruzzo esistono 3 DOC. Le due realtà enologiche storiche e maggiormente radicate sono la
MONTEPULCIANO D'ABRUZZO e la
TREBBIANO D'ABRUZZO, alle quali si aggiunge la
CONTROGUERRA che tra l'altro fornisce dei vini rossi molti simili a quelli della bassa zona marchigiana.
Le due DOC principali come si evince dai loro nomi basano la produzione su due vitigni in particolare, il
MONTEPULCIANO per i rossi ed il
TREBBIANO per i bianchi.
Nel Centro Italia sono i due vitigni più piantati e più importanti.
Il vitigno
MONTEPULCIANO si chiama probabilmente così perché i commercianti di lana toscani viaggiando da queste parti riconobbero una certa somiglianza con le uve delle loro parti, che presentavano concentrazioni cromatiche importanti.
A fronte di una grossa produzione si cominciano ad avere anche vini di un certo interesse (Valentini, Masciarelli, Villa Gemma, Marina Cvetic, ecc.).
Esiste una sottodenominazione chiamata
CERASUOLO ottenuta con una macerazione limitata sulle bucce. Pur chiamandosi in questo modo comprende nella sua gamma anche chiaretti e rosatelli.
All'interno di questa DOC c'è la sottozona
COLLINE TERAMANE dove si utilizza anche del
SANGIOVESE.
Nell'altra DOC si utilizza il
TREBBIANO D'ABRUZZO (localmente
BOMBINO BIANCO) forse il migliore tra i trebbiani (Toscano, Romagnolo, ecc.). Tra i tanti produttori uno che utilizza il
TREBBIANO in purezza è
Edoardo Valentini le cui bottiglie hanno un prezzo sostenuto e contengono grandi vini bianchi citati in tutte le guide. Per la sua riservatezza non si è potuto appurare se si tratti di un clone particolare di
TREBBIANO.